martedì 17 giugno 2008

INTERCETTAZIONI TELEFONICHE

Il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge in materia di intercettazioni telefoniche.
Il provvedimento ha due punti di forza: arginare la diffusione incontrollata dei contenuti delle intercettazioni e ridimensionare gli oneri derivanti dalle operazioni di intercettazione.
Le intercettazioni restano ma solo per le ipotesi di reato maggiori (l’omicidio, la mafia, la criminalità organizzata, il terrorismo ed i fatti di particolare pericolosità sociale), per quelli che prevedono pene di almeno dieci anni di carcere e per la corruzione e le molestie reiterate contro le donne e i minori.
Questo disegno di legge non abolisce i reati, ma capovolge la prassi seguita finora: partire dallo spionaggio telefonico, magari a pioggia o a casaccio, per arrivare al reato. D’ora in poi si dovrà partire da un’ipotesi, motivata, di reato, e applicare ad esso lo strumento dell’intercettazione. Non si potrà più tirare in ballo chi non c’entra nulla e ha la sola colpa di essere un amico, un’amica, la moglie e l’amante di un sospetto.
Nessun reato viene cancellato, nessuna indagine viene bloccata. Si dovrà però indagare come in ogni altro paese civile: trovando prove, riscontri, confessioni e moventi. Insomma andando sul campo.

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